TESTIMONI E PROFETI: Giornata Mondiale Missionaria 2021

Si è celebrata ieri in tutto il mondo la Giornata Missionaria, nella quale si è voluto nuovamente sensibilizzare le comunità sulle missioni cristiane nel mondo. «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20): quando sperimentiamo la forza dell’amore di Dio – ci ricorda papa Francesco nel suo Messaggio per questa giornata -, quando riconosciamo la sua presenza di Padre nella nostra vita personale e comunitaria, non possiamo fare a meno di annunciare e condividere ciò che abbiamo visto e ascoltato.

Così sr. Erika di Gesù EAM, missionaria dell’Amore Misericordioso per 5 anni nelle Filippine, provocata da questo invito, ci ha raccontato la sua esperienza.

Mandato missionario
Sei anni fa, nel 50° di matrimonio dei miei genitori, in obbedienza alla Volontà di Dio, che è misteriosa e a volte esigente, assieme a due consorelle, sono partita per le Filippine, dove abbiamo iniziato un’attività caritativa all’interno del Santuario parrocchia della Divina Misericordia.
Anche in quella realtà è stata costruita una piccola cappella dedicata a Gesù Amore Misericordioso e alla nostra Beata Madre Speranza.
In particolare questa missione è stata un dono della nostra Famiglia per ringraziare la Madre in occasione della sua beatificazione.

Abbiamo pregato nel salmo: Nell’andare se ne va piangendo… Così è stato per me, che sono figlia unica, per i miei genitori, che ancora una volta hanno rispettato la mia libertà e il disegno del Signore che mi chiedeva di attraversare “acque nuove”, di lasciare la mia terra ed annunciare il Vangelo più con l’esempio della vita che con le parole.
lingua
Eh già, le parole… una parola parlare una lingua nuova come il tagalog o intuire la portata di una cultura complessa e frammentata come quella filippina! I nostri Maestri sono stati i bambini poveri e loro famiglie che ci hanno ascoltato e insegnato con pazienza e la sapienza dei semplici…

Fede e fiducia
Ho imparato a fidarmi ancora di più della Provvidenza del Padre, che si serve del poco che hanno per far spazio a Lui, che poi lo moltiplica…  Soprattutto in qualità, in “qualità dell’amore”. Questa qualità è la Misericordia!

Ho visto e non posso tacere che le persone, pur vivendo in abitazioni fatiscenti, accolgono i più poveri di loro. Ho visto donne sole, con figli a carico, senza tetto fidarsi solo del buon Dio (amano ripetere “Bahala ang Diyos sa akin”. Il Signore si prende cura di me).

Ho ascoltato le storie di malati inoperabili, nel senso che rinunciano ad operarsi –  perché curarsi costa davvero un occhio della testa e pochissimi se lo possono permettere – capaci di confidare nell’Unico che può dare la vista, l’udito, curare la leucemia, il cancro, la tubercolosi… Perché Dio è l’Unico che può darci la vita eterna, una vita nel quale il popolo filippino, giovane nella fede – quest’anno ricorda 500 anni della sua evangelizzazione – crede più di noi!

Noi suore, insieme ai confratelli che ci hanno preceduto nel 2013 e si occupano della formazione dei giovani al sacerdozio e alla vita consacrata, abbiamo ricevuto e ridato un granello di speranza.

L’ultima speranza di Anita
In Filippine si muore ancora di tubercolosi, non solo di Covid. Quando Grace ci chiese di andare a trovare Anita, ormai alla fine, madre di tanti figli, tra i quali anche la più piccola che in quei giorni si trovava all’ospedale, accettai con paura. Insieme alle mie consorelle, mi feci coraggio e siamo entrate nella sua “casa”.  Anita era nel suo giaciglio, ormai ridotta a pelle e ossa. Gli occhi spenti. Abbiamo incontrato Anita pochi giorni prima di morire, e l’abbiamo vista iniziare a pregare con fede la Novena all’Amore Misericordioso e bere l’acqua di questo Santuario come la sua unica e ultima speranza. I suoi occhi sono tornati a splendere di una luce “altra”. La luce di Cristo.
“Oggi, – ci ricorda Papa Francesco – Gesù ha bisogno di cuori che siano capaci di vivere la vocazione come una vera storia d’amore, che li faccia andare alle periferie del mondo e diventare messaggeri e strumenti di compassione. (…)

Granello di speranza anche in famiglia

Così ho cercato di fare sei anni fa e sono tornata perché oggi i miei genitori anziani hanno bisogno del mio aiuto. Anch’essi sono fragili e bisognosi di tante attenzioni. Aggiunge il Papa: “Ci sono periferie che si trovano vicino a noi, nel centro di una città, o nella propria famiglia”. Tutti siamo chiamati ad andare con fede in queste periferie!
Sono tornata, lasciando il paese di missione con altrettante lacrime, più ancora che alla partenza… per una missione diversa, ma importante, quella di ridare un granello di speranza ai miei genitori. Vi domando una preghiera perché io sia disponibile a fare qualsiasi cosa il Signore mi chiederà. Sono convinta che soltanto nel sentirci, ma soprattutto “saperci” amati e salvati, possiamo rispondere all’Amore che ci chiama e ci manda a vivere il suo Amore Misericordioso e così essere autenticamente felici!

Lo ringrazio di tutto, soprattutto per i 25 anni di consacrazione che ricorderò il prossimo 1° novembre. “Grandi cose ha fatto il Signore per me!” Mi ha costituito testimone della sua Misericordia. Mi ha donato la gioia di sapermi perdonata e amata. Sempre.
Grazie di tutto! Salute e pace! 

Per tutti coloro che desiderano materialmente sostenere le missioni della Famiglia dell’Amore Misericordioso attraverso delle offerte:

CONGREGAZIONE DELLE SUORE ANCELLE DELL’AMORE MISERICORDIOSO

C/C POSTALE N. 11819067 – IBAN: IT45 T076 0103 0000 0001 1819 067

BANCA UNICREDIT TODI PONTE RIO

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