In occasione dell’anniversario della sua nascita, il 25 febbraio 1915, vogliamo ricordare la figura di p. Alfredo Di Penta, primo Figlio dell’Amore Misericordioso, venuto in contatto con la Madre in una maniera imprevedibile: Madre Speranza era in cerca di una ditta che potesse completare in tempi record la costruzione della Casa generalizia delle Ancelle dell’Amore Misericordioso sita a Roma, in via Casilina, affinché potesse essere pronta per accogliere i pellegrini in occasione dell’anno giubilare 1950. La ditta individuata fu quella della famiglia Di Penta, nella quale il futuro p. Alfredo collaborava insieme al fratello Lino.
Sono molti i racconti che lo stesso p. Alfredo ha lasciato impressi nella memoria di coloro con cui si confidava, confratelli e consorelle, in merito alla sua storia vocazionale scoperta stando accanto alla Madre. Lo stesso Padre Alfredo, in una lettera consegnata all’Archivio, il 25/03/1997 racconta un episodio molto significativo, nella sua vita:
Collevalenza, 25/03/97
Oggi consegno al Padre Mario Gialletti un Crocefisso perché lo possa conservare in archivio: l’ho avuto direttamente dalla Madre. Così ricordo.
Eravamo nell’anno 1950. Da poco avevo conosciuto la Madre e frequentavo la Sua Casa in Via Casilina; come Ufficiale di Aviazione avevo anche il porto d’arma e avevo con me una rivoltella, una 6/35. La Madre mi invitò a disfarmene e io non comprendevo il motivo: in fondo mi faceva compagnia e mi dava sicurezza.
La Madre mi offrì questo Crocefisso, assicurandomi che Questo mi avrebbe fatto più compagnia e mi avrebbe dato più sicurezza. Aggiunse anche che ne avrei avuto uno ancora più grande, se il buon Gesù le avesse concesso la grazia che Gli stava chiedendo.
Accettai la proposta della Madre e mi liberai della rivoltella buttandola nel Tevere dal ponte prima di Fratta Todina, a Montemolino.
Poi la Madre mi disse la storia di questo Crocefisso.
È quello della Sua prima Professione come Ancella dell’Amore Misericordioso (Madrid, 1930); successivamente Lo aveva lasciato per alcuni anni alla Sig.na Maria Pilar de Arratia e con Questo in mano essa emise i santi voti in articulo mortis come Ancella dell’Amore Misericordioso; nella tomba Le fu messo un altro Crocefisso. Da quel momento la Madre Lo passava a me.
L’ho avuto tanto caro con me per tutta la vita e in Lui ho esperimentato tanta compagnia e sicurezza.
Ora preferisco consegnarlo all’Archivio perché non vada perduto o smarrito.Alfredo Di Penta, FAM
P. Alfredo è una tra le tante manifestazioni di Dio e di come i suoi progetti non seguono i progetti umani, di come i suoi grandi progetti li compie attraverso piccole creature delle quali Egli si serve per rendere visibile la sua impronta nel mondo.
La Madre diceva che, contrariamente alle sue aspettative, il Signore aveva chiamato Alfredo ad essere il primo FAM perché era “umile come la terra”. Una terra buona da cui è germogliata una vita disarmante nella sua semplicità, mite, generosa, discreta e gioiosa senza protagonismi, eloquente nel silenzio dei fatti. Eppure straordinaria, perché il Signore, ancora una volta “in questa piccolezza del suo servo ha compiuto cose grandi”.