Leggendo gli scritti della Madre si trovano espressioni molto forti e significative ed è difficile incontrare una pagina dei suoi scritti nella quale non si faccia riferimento alla croce e alla sofferenza, come esigenza ed espressione di un vero amore. Non avrei difficoltà ad affermare che la contemplazione che la Madre fa della Passione di Gesù abbia delle connotazioni particolari e nuove. Proviamo a rileggere alcune delle sue frasi, prese qua e là nei suoi scritti: alcune fra le tante, tantissime.
“Chi possiede l’amore di Gesù è sempre disposto al sacrificio” (El pan 2, 137).
“Figlie mie, ogni anima deve mettere tutto l’impegno per aiutare tanti altri nel cammino verso il cielo… Le anime sono il tesoro più ricercato dal buon Gesù e questi tesori sono affidati alla nostra generosità..” (El pan 5, 73).
“Baciamo con trasporto la croce che portiamo sul nostro petto e l’Ostia che vi è inchiodata, per ricordarci che anche noi dobbiamo offrirci come vittime e come ostie viventi al buon Gesù…” (El pan 2, 61).
“La capacità di abnegazione di un’anima consacrata deve essere totale; non solo dalle cose che le potrebbero piacere, ma anche e soprattutto da se stessa; ogni anima che vuol seguire il buon Gesù è chiamata a questo grado di virtù…” (El pan 20, cir 41).
“La persona consacrata deve mettere tutto il suo impegno per acquisire una sorprendente capacità di lavorare per il prossimo con gioia e allegria; è certo che solo così si potranno portare molte anime al buon Gesù, perché l’esempio convince e attrae molto più delle parole” (El pan 20, cir 6).
“La nostra vocazione è per la salvezza del mondo. Gesù si aspetta dalle sue Ancelle dell’Amore Misericordioso, non tanto penitenze quanto saper amare…” (El pan 20, circ 6).
“Per questo la vita di una Ancella dell’Amore Misericordioso deve essere di sacrificio, proprio perché è vita di amore; noi dobbiamo rassomigliare al nostro dolce Gesù che per amore alle anime non si tirò indietro di fronte a nessun sacrificio…” (El pan 5, 47).
Non siamo stati creati per soffrire ma per amare, solo per amore possiamo abbracciare la sofferenza.
“Quando l’amore è forte si ha l’impressione di essere come un fuoco che arde e brucia tutto… e si esperimenta tale fascino nel dolore da arrivare a desiderarlo e sognarlo fino a non poter più vivere senza la croce…” (El pan 2, 132).
Quando l’amore è forte si arriva a dire: “Quanto sono felice, Gesù mio, nel rendermi conto che ho una volontà per offrirtela, un cuore per amarti, un corpo per soffrire e del tempo per servirti esercitando la carità!…” (El pan 2, 81).
La Madre ci dice come dobbiamo amare, lei che ne ha fatto l’esperienza.
“Io credo che l’essere religiosa consista nello stare unita a Gesù con una continua mortificazione di se stessa in tutte le cose, solo per arrivare a non vivere più che per Lui…” (El pan 52, 50).
“Sarebbe mio desiderio e mia allegria vedervi correre nel cammino della vita religiosa ormai libere dal “io” e staccate e indipendenti da qualunque cosa non sia Gesù e la Sua volontà…” (El pan 2, 105).
“Gesù… ha un amore tanto grande alle anime! … da noi esige solo l’amore” (El pan 5, 73).
“L’amore che il buon Gesù ci offre è molto esigente, proprio perché è infinitamente generoso e per questo non sopporta che noi Gli neghiamo la unica cosa che ci chiede, in cambio di tutto quello che ha fatto per noi; …che cosa è quello che ci chiede? amore e sacrificio…” (El pan 2, 18-19).
“Dobbiamo impegnarci ad amare sul serio il buon Gesù e non sarebbe giusto dimenticare fino a che punto Lui ci ha amato e quanto Lui si aspetta da noi una risposta di amore…” (El pan 2, 132).
Nella misura che ci svuoteremo di noi stessi faremo posto nel nostro cuore a Dio.
“Chi vuol venire dietro di Me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. “La nostra mortificazione fondamentale deve consistere nella rinuncia a noi stesse…” (Cost. art. n. 79).
“Sono molte le anime che vorrebbero darsi a Dio… ma quando intravedono le rinunce necessarie per conseguire tale unione… allora si tirano indietro…” (El pan 5, 57).
“Ricordiamoci bene questa grande verità: un’anima consacrata al servizio di Gesù si deve sforzare per perpetuare sulla terra gli stessi Suoi sacrifici in qualità di vittima immolata… al sacrificio deve unire un grande amore… lasciarsi umiliare come il chicco di grano che, per dar vita ad altri chicchi di grano, si lascia nascondere sotto la terra, per marcire e morire…” (El pan 2, 34).
“Ma la grande carità e il grande amore del buon Gesù non può permettere che questa soffra da sola… Lui non la lascia neanche per un momento e, soprattutto nelle difficoltà più grandi, la assiste con la Sua grazia ed è per lei la sua difesa, la sua protezione, la sua forza e il suo tutto…” (El pan 2, 97).
“È tanto il piacere che si prova fino a quando si rimane come vittima sulla mensa dell’altare per essere consumata dall’amore. Una vittima fa esperienza di gioie segrete…” (El pan 2, 98).
“Quando Gesù trova un’anima disposta al sacrificio, Lui stesso le va incontro e l’accoglie perché lo segua nel reale cammino della croce. Gesù non l’abbandona, anzi, mette nel più profondo delle sua anima…” (El pan 2, 104).
“Alcune anime debbono fare sforzi eroici per conservare certe virtù però Gesù che le vede le aiuterà con la sua grazia” (El pan 5, 73).
“Dobbiamo cercare di vedere sempre, in tutte le cose, la volontà di Dio ed il mezzo per identificarci con il suo volere divino… Se facciamo questo, le cose di questa terra non saranno causa di sofferenza… in tutto vedremo la volontà di Gesù, portatrice di bene; Lui desidera la nostra felicità e ce la ottiene sia attraverso quanto permette che attraverso le divine disposizioni” (El pan 2, 110).
“Figlie mie, amiamo la tribolazione, questa ci otterrà abbondanti grazie” (El pan 5, 3).