Finalmente, LA CONGREGAZIONE EAM HA VINTO il covid-19!

Può sembrare un titolo strano ma è stato così. Da più o meno, febbraio 2019, dovevamo aver aperto una piccola comunità in Lakshmipuran (Andhra Pradesh). L’intruso covid-19 mandò tutto in aria… si chiudeva Nagamalai (Tamil Nadu) e già avevamo cominciato a raccogliere varie cose utili per la nuova casa e comunità. Alt!! Tutto chiuso e tutto fermo. L’unica cosa raccomandata era fare la massima attenzione per evitare la visita del temuto virus e nel caso di qualche sospetto, risultare sempre “negativo”!
Quasi ci eravamo dimenticate del progetto Andhra Pradesh… Ma non il Vescovo di Vijayawada e neanche le Superiore della Congregazione che avevano fatto accordi e bozze di contratto, anche in carta ufficiale. Pian pianino il virus si è indebolito e contemporaneamente aumentava il desiderio di portare a termine la sospesa e benedetta fondazione. Anche nel XIII Capitolo generale della Congregazione, febbraio 2022, si è parlato di questo tema e si sono aperti spiragli di pronta realizzazione. E così, a rimboccassi la mente, il cuore e le mani per procedere al doppio lavoro: chiudere Nagamalai in Tamil Nadu, e aprire in Andhra Pradesh, Lakshmipuram. Urgente lasciare da parte nostalgie e pareri vari per buttarci decisamente a qualcosa di sconosciuto, quasi come un punto interrogativo.

Sr. Jalaja ed io, organizziamo un viaggio esplorativo per constatare se la casa che doveva alloggiare le suore rispondeva alla dignità che merita una comunità di persone consacrate. In questo viaggio interminabile ci accompagnarono con la macchina P. Miguel Ternero fam e P. Byju Alphonse fam, affrontando 1.050 kilometri fino a Vijayawada, la città più importante e vicina alla nuova fondazione, dove il Vescovo ci procurò vitto e alloggio. La mattina seguente, con altre due ore e mezza di macchina, siamo arrivate alla nostra destinazione: Lakshmipuram. Tutto per
amore!! All for love!!
Ci attendeva il Parroco P. Philomen, che aveva tanto lavorato per avere una comunità di Suore nella sua Parrocchia e adesso che stava per realizzarsi il suo sogno, lui è stato trasferito in un’altra parrocchia … questi sono a volte gli scherzetti di Dio… Per nostra sorpresa e piacere il fabbricato per la comunità, ancora completamente spoglio, ci ha soddisfatto e piaciuto. Adesso sì che non c’era alternativa: fissata l’inaugurazione e benedizione della casa e comunità con il Vescovo di Vijayawada per il 2 luglio, il resto era darsi da fare sul serio per una buona organizzazione affinché tutto fosse pronto: da una parte la chiusura della comunità in Nagamalai e in seguito la nuova apertura a Lakshmipuram.

Finito di raccogliere tutto non rimaneva altro che affrontare il viaggio, dopo aver salutato il parroco, le suore e tanti amici e bambini che ci hanno voluto tanto bene come pure noi a loro… Il 29 sera con le tre scelte sorelle per la nuova comunità in Lakshmipuram: Sr. Seema, Sr. Soumya e Sr. Anuradha, abbiamo avuto la cena nel seminario FAM e loro stessi ci hanno accompagnate alla stazione. Con le suore siamo andate Sr. Jalaja ed io. Questa volta il viaggio l’abbiamo fatto in treno che, con 17 ore, con tutto il nostro bagaglio ci ha scaricate a Vijayawada. Dopo, la gentilezza di P. Bunga Suresh, con la sua macchina, ci ha fatto arrivare a Laksmipuram dove già ci stava aspettando il nuovo Parroco, P. Bernard, che ci ha accolte nella casa parrocchiale per ben due giorni dove abbiamo mangiato e ci siamo arrangiate per dormire e per l’igiene personale…

Impressionante la generosità delle persone, giovani e bambini che il giorno 30 tutti hanno trovato qualcosa da fare in tema di pulizia perché, il giorno dopo, le varie stanze fossero dignitose per l’inaugurazione e la benedizione. Il primo luglio arriva il camion trasporti con tutto il ben di Dio utile per la casa: dal frigo, la lavatrice, ai secchi e stracci per pulire, con speciale attenzione al tabernacolo, all’ostensorio e alle immagini di Gesù, la Madonna, la Beata Madre Speranza.
Siccome la casa è stata una scuola elementare a due piani, il primo è destinato alla comunità; il pianterreno aveva ancora l’allestimento della scuola, banchi, sedie… che si doveva pure pulire e preparare per la Messa e benedizione del giorno 2 con il Vescovo. Altro lavoro che in un paio di ore i nostri instancabili amici trasformarono in una bella sala. Loro esprimono anche senza
parole la gioia di avere finalmente una comunità di Suore nel loro villaggio. Solo Sr. Anuradha parla telugu; le altre ci arrangiamo a farci capire con l’inglese, sorrisi, gesti vari…

Arriva il giorno 2 di luglio, sabato. Tutto è pronto per l’arrivo del Vescovo: accoglienza, decorazione, gente che lo attende sulla strada. Allo stile della zona, dalla strada fino alla sala della celebrazione c’è una specie di tappeto sul quale noi cinque dovevamo avanzare davanti al Vescovo. Prima con tanto di applausi ci mettono una collana di fiori naturali al collo che, accipicchia come pesava, e un mantello sulle spalle; nell’avanzare alcune persone gettavano petali di fiori… tutti segni di speciale accoglienza e benvenuto. La suddetta aula di scuola, trasformata in cappella, si riempie di gente, bambini e giovani, vari sacerdoti, tutto in un ambiente festivo e allo stesso tempo curioso di vedere queste suore che vengono a vivere nel loro villaggio.

Il Vescovo celebra la Messa in telugu. Dal primo momento si è dimostrato accogliente e contento di avere la nostra Congregazione nella sua diocesi. Molto vicino, affabile, proprio
come un padre e fratello. Finita la Messa ci è stato l’immancabile tempo per le foto, che tanto piacciono a quasi tutti gli indiani… Dopo è arrivato il momento della benedizione della
casa; entrata solenne nella parte delle suore cominciando con tagliare il nastro dell’ingresso che il Vescovo ha voluto lo facesse io, lui accanto a me e la nuova Superiora Sr. Seema. Lui ha benedetto stanza per stanza; anche i bagni li ha voluti benedire e forse anche vedere… chi lo sa!
Momento bellissimo e forse anche emozionante quando ha deposto l’Eucaristia nel tabernacolo. Sappiamo quanto la nostra Beata Madre Speranza voleva che la prima cosa che si doveva fare in una nuova comunità era avere Gesù eucaristia nella casa. E così è stato, Madre! Prima di pranzare abbiamo destinato un momento alle firme del contratto stabilito
tra la Diocesi e la Congregazione da parte del Vescovo e dei testimoni. Alcuni sacerdoti, con senso dell’umore, hanno detto di non conoscere il testo ma che si fidavano pienamente del Vescovo… Molta allegria e spontaneità. Poi allegria nel pranzo per tutta la gente. Il Vescovo con i sacerdoti hanno rinnovato la cosiddetta sala da pranzo che nel nostro caso è un corridoio luminoso che offre una panoramica esterna da ristorante elegante… Abbiamo pensato sia quasi urgente mettere delle tendine perché anche da fuori possono vederci…

Quando già siamo rimaste da sole, ci siamo guardate in faccia quasi senza capire bene da dove dovevamo cominciare a mettere ogni cosa nel posto appropriato; ovunque si
vedevano scatoloni e arnesi vari in attesa della nostra attenzione. II giovane Parroco, P. Bernard, prima volta che ha questo incarico, ha pensato alla nostra cena e anche alla colazione del
giorno dopo. Un prete gioioso, solare, attento, che arriva a capire benissimo i bisogni della piccola comunità e si offre a darci una mano. Questo giorno 2 già abbiamo dormito nella
nostra casa… Il giorno 3, dopo la Messa della domenica, sono arrivati elettricisti, falegnami, idraulici per connettere gas, lavatrice, batterie industriali, tv… mettere sbarre per asciugamani, tendine, chiodi per orologi e quelle altre cose che aiutano a vivere in una casa senza lusso ma dignitosa, ordinata e pulita.

Alla chiesa si arriva in 4 o 5 minuti. La mattinata è stata dedita ad organizzare il tutto; specie in cucina Sr. Soumya e Sr. Anuradha hanno fatto le loro delizie per trovare posto per tanti barattoli, pentole, macchinari… Nel pomeriggio P. Bernard ci ha accompagnato a Beemavaram, lontano 20 kilometri, dove c’è un gran negozio di quasi tutto. L’acquisto di cose necessarie, specie alimenti ci è stato molto utile. La sera dopo cena, ci siamo trattenute insieme per ascoltare e condividere aspetti opportuni per riuscire ad essere in questo villaggio un segno visibile dell’Amore Misericordioso con la nostra testimonianza di unione fraterna e la nostra gioiosa fedeltà alla vocazione ricevuta. Il 4 in mattinata abbiamo ancora continuato con la sistemazione di camere ed altro. Ma era il giorno della partenza di Sr. Jalaja e mia… Non si nascondeva nei volti la pena del distacco e non sono mancate le lacrime nel saluto finale. Anche un gruppo di persone, giovani e bambini sono venuti a salutarci prima di entrare nella macchina di P. Bernard che ci portava a Vijayawada per riprendere il viaggio di ritorno a Madurai.

Sintesi di questo breve diario dell’apertura di Lakshmipuram: un grande ringraziamento a Dio che ci ha guidato in questa nuova presenza della Famiglia Amore Misericordioso, chiedendo allo stesso tempo la luce dello Spirito, la protezione delle due Mamme del cielo: Maria Mediatrice e la Beata Speranza di Gesù perché la nostra umile presenza parli a tutti dell’amore misericordioso di Dio e un po’ alla volta susciti vocazioni per le due Congregazioni. Grazie Eccellenza per averci accolto nella sua Diocesi, grazie a P. Philemon, P. Bernard e a tutti i bambini, giovani e parrocchiani che ci avete accettato fin dal primo momento con tanta gioia e amore. Il Signore benedica la nostra nuova comunità tra di voi, con l’augurio che tutti insieme riusciamo a dare tanta gloria a Dio ciascuno nel proprio servizio e missione.


Sr. Maria Luisa Alvarez, eam

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