Giovani dell’Amore Misericordioso TRA LE CASE DI MARIA
Nel weekend che dal 10 al 12 Maggio, ho partecipato al terzo appuntamento dell’anno dedicato ai Giovani dell’Amore Misericordioso.
Sono Angela Prisciantelli, vivo a Santeramo in Colle e sono animatrice del gruppo G A M.
Io e la mia famiglia frequentiamo il Santuario di Collevalenza da oltre 15 anni, da quando il nostro gruppo di catechismo, tra cui i nostri figli, ha iniziato il percorso di dopo-cresima e, con loro, ci siamo avvicinati alla Pastorale Giovanile dell’Amore Misericordioso.
Forse questa è stata una fortuita coincidenza perché nel corso del tempo il nostro bisogno di tornare ogni anno cresce sempre di più. Purtroppo la lontananza ci limita un po’ … ma noi non demordiamo.
La mia testimonianza da animatrice mi porta a raccontare quanto sono importanti gli incontri a cui partecipiamo annualmente: cerchiamo di essere presenti accompagnando i giovani di Santeramo all’iniziativa di febbraio in occasione dell’anniversario della morte di Madre Speranza e nel periodo estivo per i campi scuola.
L’accoglienza e il sentirsi in famiglia sono le particolarità che da subito hanno contraddistinto i sacerdoti e le suore, Figli e Ancelle dell’Amore Misericordioso, e che continuano a trasmettere incessantemente.
Ogni volta che partecipo agli incontri, mi rendo conto di quanto siano fonte di arricchimento e conoscenza, di quanto i giovani abbiano bisogno di confrontarsi e cercare di intuire cosa il Signore abbia in serbo per loro. Questo succede anche a me in realtà.
Le catechesi che abbiamo ascoltato e su cui abbiamo avuto modo di riflettere e confrontarci con l’equipe di animazione avevano come tema la casa o, meglio, le case di Maria.
La casa è un luogo sicuro dove si torna sempre e dove sappiamo di trovare chi ci ama. Gesù ha un posto per ciascuno di noi nella sua casa! Soprattutto per chi si sente perso ed è alla continua ricerca di se stesso.
Nel corso degli anni io e mio marito Martino, anche lui animatore, abbiamo accompagnato diversi giovani, ed è una gioia poter dire che dal primo gruppo che abbiamo portato a Collevalenza è nata una bella vocazione, quella di Filippo come Figlio dell’Amore Misericordioso e che, tra pochi giorni, sarà ordinato sacerdote. Questo testimonia quanto l’opera di Gesù è in ognuno di noi. Siamo felicissimi!
Dopo tanto tempo, abbiamo ripotuto fare il bagno alle vasche del Santuario. Tanta è stata l’emozione nel farlo dopo un lungo periodo di chiusura, durato circa 4 anni a causa del Covid. Quando ho fatto l’immersione nell’acqua del Santuario, ho portato con me tutte le mie ansie e le mie preoccupazioni, sicura che l’intercessione di Madre Speranza non mancherà, così come sono certa che la Madre intercede anche per i tanti giovani che si inginocchiano sulla sua tomba.
Tornare a casa dopo aver preso parte a questa esperienza, mi lascia sempre la stessa sensazione: sentirmi parte di una grande famiglia che mi vuole bene e che mi apprezza per quella che sono.
Spero che anche i giovani che incontriamo e che partecipano anche solo per una volta a questi incontri, portano nel loro ricordo di Collevalenza proprio questo: sentirsi accettati e amati per quello che sono, come Madre Speranza ha lasciato testimoniato su Dio tra i suoi tanti scritti: l’uomo più perverso, il più miserabile e perfino il più abbandonato, è amato da Dio con tenerezza immensa.