Il Natale è la festa di tutti: dei bambini e degli anziani, degli adolescenti e dei giovani, dal primo all’ultimo di noi! Ma cos’è veramente per noi il Natale? È la festa di Gesù che nasce per la nostra salvezza o è la corsa di questi ultimi giorni che abbiamo passato alla ricerca del regalo più fashion da consegnare al nostro amico? È quel messaggio augurale mandato su whats app alla mezzanotte o quel caloroso abbraccio scambiato vicendevolmente, pieno di sentimento e carico di quella speranza che questo giorno ci annuncia? Spesso troviamo difficoltà nel trovare una nostra risposta a queste domande. Chiediamoci seriamente: cos’è per me il Natale? Ricerchiamo quello spirito di fede, quello spirito di speranza, quello spirito di gioia e fraternità di quando eravamo bambini e annunceremo insieme, come gli angeli ai pastori: “è nato il Salvatore!”.

Scriveva Madre Speranza alle sue consorelle (El pan 20, circ. 6): «Nell’avvicinarsi dell’anniversario della nascita del nostro dolcissimo Gesù io spero che tutte vi troviate impegnate a prepararvi per riceverlo nella santa notte con un cuore infiammato dal fuoco dell‘amore e per fargli omaggio dell’oro della carità, dell‘incenso della preghiera e della mirra della mortificazione».

Molte volte – credo – ci siamo domandati che senso abbia affidare la propria vita ad un Dio che si fa bambino o, anche, cosa significa per ciascuno di noi che Dio davvero si è fatto debole prendendo carne in un bambino. Se pensiamo all’attenzione e all’amore che Dio ha riversato sull’umanità intera e in maniera particolare per ciascuno di noi, modificando la sua grandezza e onnipotenza, potremmo riuscire anche noi a svincolarci dai nostri parametri umani sul significato e sul valore della nostra “grandezza”. Che significa essere grandi nella vita? Quali sono le persone grandi? I potenti? I ricchi? … oppure chi sa farsi debole per amore, per affascinare l’altro, per rispettare la libertà dell’altro?

Solo pensando a ciò che ha fatto il Creatore, pian piano potremo riuscire a dare un significato al nostro modo di vedere le cose, al nostro modo di vedere il lavoro, l’efficienza, la produttività, la festa, il tempo libero e il tempo donato, che alla luce del Creatore che si fa bambino non è mai tempo perso. E perché? Perché quel bambino non è solo personaggio storico: Egli è una persona viva, è il Figlio di Dio che si unisce in un vincolo di comunione con gli uomini, con noi.

Tutta la Famiglia dell’Amore Misericordioso è lieta di poter augurare un Santo Natale a voi e a tutte le vostre famiglie: sia un giorno in cui ciascuno possa riscoprire che “l’Amore nasce per ciascuno”!

Vi condividiamo alcuni dei presepi realizzati nelle nostre comunità FAM ed EAM: