Venerdì 7 ottobre i banchi del duomo di Fermo si riempiono di giovani, di ragazzi, di nuovi avventurieri pronti ad iniziare un nuovo anno scolastico presso il Centro di Formazione Professione “Artigianelli”. La celebrazione eucaristica presieduta dal Direttore del Centro, p. Sante Pessot FAM, ha ufficialmente inaugurato un nuovo tempo per questi ragazzi che tra i banchi e le ore nei laboratori, cominciano a costruire le loro basi per un futuro, ma prossimo, sbocco lavorativo.

Cosa ci sarà mai in quei pesanti zaini che indossano sulle loro spalle? È certo che ognuno di loro porta dentro un grande desiderio; sui loro zaini vi è scritto ”passato” ed ”aspettative dal futuro” oppure ”progetti personali”. L’Artigianelli diventa per loro, per le famiglie e per le aziende, un punto di riferimento; un luogo nel quale si lavora su ciò che il ragazzo dovrà essere.

L’intuizione di questo istituto nasce da Don Ernesto Ricci, sacerdote della Diocesi di Fermo, morto in odore di santità, che fonda nel 1946 la “Scuola di Arti e Mestieri”, più nota a Fermo come “Artigianelli”, per offrire ai giovani, nel drammatico periodo del secondo dopoguerra, una concreta preparazione professionale e per insegnare loro un mestiere utile ad inserirsi agevolmente nel mondo del lavoro. A questo scopo, nel 1946 aprì la “Scuola di Arti e Mestieri”, realizzando laboratori di tipografia, falegnameria, officina di ferro-alluminio, edilizia, calzoleria e sartoria.

Dopo la morte di Don Ricci la sua opera viene continuata dalla Beata Madre Speranza e dalla sua Famiglia Religiosa. Nel 1962 la scuola viene riconosciuta dal Ministero del Lavoro “Centro di Addestramento professionale di meccanica di precisione” e dal 1980 viene istituito il “Centro Formazione Professionale”, che estende la sua attività educativa anche agli adulti e ai giovani svantaggiati. Dal 1946 ad oggi più di tremila giovani ed adulti sono stati istruiti professionalmente. Molti sono diventati operai e tecnici specializzati, più di mille ex allievi esercitano l’attività di artigiani e imprenditori.

Non ci resta che augurare un grande benvenuto ai nuovi studenti, un bentornato ai “vecchi”, e un buon anno a tutti i ragazzi, al corpo docente e non docente!