Nei primi vespri della Festa del Santuario dell’Amore Misericordioso, nella Basilica di Collevalenza, Don Maurizio Busetti, ha emesso i suoi primi voti come sacerdote diocesano Figlio dell’Amore Misericordioso. La Congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso per volontà della Madre e per il conseguimento del proprio carisma e dell’unica missione, accoglie nel proprio interno, con tutti i diritti e i doveri, quei Sacerdoti diocesani che ne fanno richiesta, senza per questo dover lasciare il Presbiterio della Diocesi nel quale sono inseriti e operano. Quest’altro “ramo” dei FAM, ha avuto dalla Gerarchia ecclesiastica il suo riconoscimento e l’approvazione dello Statuto in data 21 luglio 1995.

Don Maurizio Busetti è nato a Milano nel 1950, e al termine degli studi nel seminario diocesano è stato ordinato sacerdote nella chiesa di Dardago, il 30 luglio 1978 dall’allora vescovo, monsignor Abramo Freschi. Don Maurizio ha svolto il servizio di vicario parrocchiale nel duomo di Sant’Andrea apostolo a Portogruaro e nella Parrocchia di Azzano Decimo. Dal settembre 1987 è stato parroco a San Martino di Campagna e dall’ottobre 1996 a Sedrano. È stato poi nominato parroco a Budoia, Dardago e Santa Lucia nel 2010.

Dal 2020 Don Maurizio è stato accolto nella comunità FAM del Santuario a Collevalenza, nella quale sotto la guida dei vari formatori ha avuto occasione di conoscere e fare esperienza della vita comunitaria e fraterna, propria della vita religiosa. Dopo il tempo del discernimento oggi, 24 settembre 2022, egli ha emesso i voti di obbedienza, povertà e castità secondo le costituzioni dei Figli dell’Amore Misericordioso.

La modalità di appartenenza è nel carattere di “diocesanità”. Don Maurizio e tutti i Sacerdoti Diocesani Figli dell’Amore Misericordioso operano all’interno della Chiesa particolare, dipendendo dal proprio Ordinario, ma come consacrati nella Famiglia dell’Amore Misericordioso. Il loro ambito d’azione è proprio la Diocesi, assumendo con responsabilità quanto viene chiesto dal proprio Vescovo, persuasi che tra le opere di carità, la principale è per loro l’unione con il Clero.

E’ evidente il vantaggio che ne deriva ai singoli Sacerdoti che trovano nei FAM la loro casa e la loro famiglia, sia nel senso spirituale che in senso umano. Si viene incontro così al problema della solitudine del Sacerdote, in quanto i SDFAM diventano promotori della fraternità sacerdotale, dell’unione del presbiterio, della vita comune, della collaborazione pastorale con il clero, secondo i desideri della Presbyterorum Ordinis e della Pastores dabo Vobis.

A Don Maurizio i migliori auguri da parte di tutta la Famiglia dell’Amore Misericordioso.