Madre Speranza sin dalla fondazione della congregazione femminile scelse come patrona dell’Istituto la Vergine Santa, venerata con il titolo di Nostra Signora della Mercede, poiché intermediaria per la salvezza dei cristiani. La pietà mariana di Madre Speranza considerava Maria come Mediatrice di tutte le grazie, anche se naturalmente il centro di adorazione rimaneva sempre Gesù Amore Misericordioso.
Nel cuore della Fondatrice con il passare del tempo si faceva sempre più viva la devozione a Maria Mediatrice, sicuramente alimentata dall’opera portata avanti da Padre Arintero. Padre Arintero oltre a diffondere la dottrina dell’Amore Misericordioso portò avanti un’opera di divulgazione della devozione a Maria Mediatrice attraverso la predicazione e gli scritti e considerava questo titolo mariano la base per il suo apostolato spirituale e mistico. Il Padre contribuì moltissimo alla diffusione dell’immagine di Maria Mediatrice che venne poi adottata e diffusa da Madre Speranza. Già nel primo trentennio del Ventesimo secolo la devozione all’Amore Misericordioso e a Maria Mediatrice erano note in alcuni paesi europei come la Francia, la Spagna, la Germania e poi anche in America Latina. In Terra Santa, nella località di Kyriat Yearim, probabilmente dopo il 1936 furono portate le immagini dell’Amore Misericordioso e di Maria Mediatrice, secondo la testimonianza delle Suore di San Giuseppe, che in quel luogo dal 1948 gestiscono una casa di accoglienza. Nella chiesa di Nostra Signora dell’Arca dell’Alleanza ancora oggi è esposta una statua di Santa Teresa di Gesù Bambino tra le immagini dell’Amore Misericordioso e Maria Mediatrice-Foederis Arca, portate con molta probabilità dal movimento dei “Foyers de Charite” fondato nel 1936 dalla mistica francese Marthe Robine dal sacerdote George Finet.
Riguardo la devozione a Maria Mediatrice, Madre Speranza nel venticinquesimo anniversario di fondazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, affermava che l’esempio da imitare per la vita religiosa è Maria Mediatrice, una creatura caratterizzata da una profonda umiltà, desiderosa di essere la “Serva del Signore”. Maria «è stata la creatura che più ardentemente ha amato il buon Gesù, che con maggiore generosità ha accettato le prove di una lunga vita di sacrificio, povertà, privazioni, e la dolorosa immolazione del suo Figlio divino sul Calvario» (El Pan 15,17). Maria Mediatrice è il modello più “facile” da seguire poiché si è santificata attraverso l’obbedienza al Padre, pertanto Madre Speranza invita ad imitarla «preferendo sempre invocarla come Mediatrice, poiché è il canale per la quale ci giungono le grazie del Buon Gesù» (El Pan 15,17). Maria è dunque colei che intercede e prega per tutti, anche per coloro che non la invocano ma offendono il suo nome. Madre Speranza esortava continuamente le sue figlie dicendo di chiedere al Signore la grazia di non dimenticare mai che Maria intercede come Mediatrice e alla Vergine la grazia di progredire nella vita spirituale «affinché il suo divin Figlio allontani da noi la sua giustizia e, considerando la nostra debolezza, continui a guardarci sempre con amore e compassione» (El Pan 15,17).
Un atto importante compiuto da Madre Speranza, su ispirazione del Cielo, fu la composizione della Supplica a Maria Mediatrice nel mese di dicembre dell’anno 1959. Riportiamo qui il testo completo per far comprendere l’importanza della mediazione di Maria in un tempo difficile per l’umanità, era infatti in atto la guerra fredda tra gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica:
«Madre mia, Voi che state continuamente con le braccia aperte implorando dal Vostro Divin Figlio la Sua misericordia e compassione per ogni bisognoso, ottenetemi da lui la grazia che nel 1960 trionfi nel mondo intero il Suo amore e la Sua misericordia invece dei castighi di cui tanto e dovunque si parla. Fate, Madre mia, che tutti riceviamo la grazia di conoscere il Vostro Divin Figlio non come giudice che attende di darci il castigo, ma come padre pieno di amore e misericordia verso tutti noi; chiedetegli che mi dia il Suo santo amore, il santo timore e la Sua santa grazia, e che giammai commetta il peccato mortale. Chiedetegli che mi tolga la vita prima che arrivi ad offenderlo. Ottenetemi, Madre mia, la grande grazia di avere verso il buon Gesù l’amore e la fiducia che hanno avuto le anime sante, e che aumenti in me la fede, la speranza e la carità, e Voi, Madre mia, insegnatemi a far sempre la Sua Divina Volontà. Benedite i poveri agonizzanti e chiedete al Vostro Divin Figlio che li perdoni, e li liberi dal tormento dell’inferno. Intercedete, Madre mia, presso il Vostro Divin Figlio, perché si plachi la Sua ira, la Sua giustizia e il Suo rigore, e perché liberi il mondo intero dal grande castigo che tutti abbiamo meritato. Pregate, Madre mia, per la nostra amata Patria e liberatela dai mali che la minacciano. Sconvolgete i piani dei suoi nemici, che sono i nemici di Gesù. Vi chiedo infine, Madre mia, di spandere sulle nostre anime i raggi luminosi della misericordia del buon Gesù e di essere vicino a me in tutti i pericoli della mia vita. Così sia» (El Pan 24,72-73).
Alcune frasi della Supplica aiutano a comprendere più chiaramente il significato della mediazione attribuita alla Santissima Vergine, in particolare quando Maria viene presentata come colei che sta con le braccia aperte implorando da Gesù la misericordia e la compassione per le necessità degli uomini.
La mediazione di Maria per Madre Speranza si rivela attraverso il mistero dell’Incarnazione dove c’è il consenso generoso al progetto di Dio per la salvezza universale. Nel mistero della Visitazione, Giovanni viene santificato nel grembo di Elisabetta attraverso la visita di Cristo che avviene per mezzo di Maria. La Vergine Santissima è Mediatrice sia nell’ora della Passione del suo Figlio divenendo Madre di Misericordia, sia nel mistero della Pentecoste dove insieme agli apostoli implora lo Spirito dell’Amore Misericordioso sulla Chiesa nascente. Infine Maria è Mediatrice, assunta in cielo glorificata dal Figlio, è accanto ad ogni uomo collaborando alla sua santificazione ed educazione alla volontà di Dio. Maria Assunta non è lontana dagli uomini anzi è più vicina ad essi proprio per renderli sensibili al progetto di Dio che vuole che Gesù sia accolto nella propria vita.
Madre Speranza ha compreso nel pensiero e nella vita spirituale la realtà meravigliosa che Maria è Mediatrice di grazia, ossia mediatrice di bontà, di misericordia e per gli uomini implora la grazia di essere fedeli al volere di Dio. Maria è dunque l’aiuto necessario per camminare nella via della perfezione ed è il mezzo più efficace «per consolidare e purificare l’unione con l’Amore Misericordioso» (El Pan 2,72).
Concludendo, possiamo comprendere quanto in Madre Speranza fosse radicato e forte l’amore verso la Santa Vergine, una solida pietà che porta a vedere Maria come modello della vita consacrata, difesa e presidio delle promesse fatte a Dio Amore Misericordioso nel giorno della professione religiosa. Il perché di tutto ciò sta nel fatto che Maria Santissima per Madre Speranza è concretamente la maestra e la guida nel cammino di perfezione e di santificazione, una presenza che illumina tutta la sua vita e quella dei suoi figli spirituali. Una testimonianza di fiducia illimitata verso la Vergine è il Testamento spirituale, redatto da Madre Speranza nel marzo 1955, con il quale vuole lasciare ai suoi figli e figlie la preziosa eredità ricevuta dal Buon Gesù. Il testamento inizia con una dichiarazione di affidamento a Maria: «alla Santissima Vergine affido tutti i miei figli e le mie figlie, le mie due amate Congregazioni e tutti i poveri in esse accolti». Queste parole sono veramente riassuntive di tutto ciò che abbiamo detto finora e costituiscono ancora oggi un valido motivo di speranza per continuare l’opera iniziata dalla Madre Fondatrice.
P. Massimo Tofani FAM