“Gesù è amabile e attraente da bambino nel presepio, ma è molto più incantevole e commovente sospeso sulla croce. La sua totale rinuncia perfino del necessario, attrae; sulla croce l’hanno cercato e trovato i santi, i cristiani e le anime consacrate” (Beata Speranza di Gesù, El pan 7, n. 347).

All’alba di questa settimana santa, vogliamo farci l’augurio di penetrare il mistero della passione, morte e risurrezione che Cristo patì per la nostra salvezza. Nello stesso momento vogliamo chiedere al Signore che Egli stesso penetri la nostra vita affinché questa possa divenire sempre più piena di quell’esperienza che scaturisce dalla contemplazione di Lui. Madre Speranza commenta l’atteggiamento del centurione ai piedi della croce ed è dalle sue stesse parole che vogliamo farci illuminare ed interrogare.

“L’espressione della più sincera convinzione che viene dall’esperienza diretta è ‘Veramente quest’uomo era figlio di Dio’. Gesù aveva detto del centurione di Cafarnao, con grande elogio: ‘Non ho trovato una fede così grande in Israele’; ancora un soldato merita una lode simile e più giusta. Con nobile magnanimità egli testimonia la verità e coglie dall’albero della croce il primo frutto di grazia e della gloria divina.

Incomincia a realizzarsi quanto il Signore aveva predetto: ‘Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, al posto dei figli del regno’. Presto appariranno altri militari e ripeteranno la stessa parola d’ordine: ‘Veramente quest’uomo è figlio di Dio’. Nell’ammirare la meravigliosa fortezza dei santi, dei martiri, dei confessori, dei consacrati e la loro imperturbabile serenità e mitezza nel carcere e fra i tormenti, diranno: ‘Veramente qui c’è la forza di Dio; così combatte solo la verità’. Nessuna ingiuria, nessuna umiliazione può cancellare l’impressione che produce la vera grandezza morale, quella che il soldato contempla con sguardo penetrante.

Si è convertito qualche incredulo con la vostra carità, mansuetudine, umiltà, sacrificio e abnegazione? La tua profonda serietà, la tua dignità di consacrato l’hanno commosso? Il fervore e l’amore con cui gli hai parlato di Dio erano tali da fargli esclamare: veramente qui c’è qualcosa di divino, questa è opera di Dio?” (Beata Speranza di Gesù, El pan 7, nn. 467-472).